Orpheus: Ma cosa potrebbe separarci in questo mondo? Il Tempo? Lo Spazio? La Morte?
(...) siamo solo la sembianza materiale di <quanto> esisteva già prima che nascessimo e che vivrà anche se un giorno dovesse venire meno ... E' solido come il Mondo stesso, e non lo può distuggere nè il Tempo nè l'Eternità. (1)
Ich bin der Welt abhanden gekommen, Mit der ich sonst viele Zeit verdorben, Sie hat so lange nichts von mir vernommen, Sie mag wohl glauben, ich sei gestorben!
Es ist mir auch gar nichts daran gelegen, Ob sie mich für gestorben hält, Ich kann auch gar nichts sagen dagegen, Denn wirklich bin ich gestorben der Welt.
Ich bin gestorben dem Weltgetümmel, Und ruh' in einem stillen Gebiet! Ich leb' allein in meinem Himmel, In meinem Lieben, in meinem Lied!//
Sono ormai perduto al mondo
Sono ormai perduto al mondo Col quale pure ho sprecato gran tempo; Così a lungo non ha più saputo nulla di me, Che può ben pensare ch'io sia morto! Ma non mi importa nulla Che mi creda morto. E non posso neppure contraddirlo, Perchè davvero sono morto al mondo. Sono morto al frastuono del mondo, E riposo in un posto silenzioso! Vivo solo nel mio cielo Nel mio amore, nel mio canto!// (2)
Al centro della composizione:
- riquadro superiore: GP, Manfred, olio su tela, 60 x 80 (part.)
- riquadro inferiore: Gustave Moreau (1826-1898), La testa di Orfeo (1890), Musée Moreau, Parigi.
"Ed ella:
Chi ha perduto me sventurata, e te, Orfeo?/
Quale grande follia?
Ecco i crudeli fati/
mi richiamano indietro e il sonno mi chiude gli occhi vacillanti/
Ora addio.
Vado circondata da un'immensa notte,
tendendo a te, ahi non più tua, le deboli mani.
Disse e subito sparve, via dagli occhi." (3)
Gustave Moreau, Orphée, 1865, tableau, huile sur bois, peinture à l'huile
(H. 1.54 ; L. 0.995 m.),
Paris, Musée d'Orsay. (4)
***
Nè la regale sposa, nè colui che governa l'abisso opposero rifiuto all'infelice che li pregava e richiamarono Euridice.
Costei che si trovava tra le Ombre dei morti da poco tempo, si avanzò, camminando a passo lento per causa della ferita.
Il tracio Orfeo la riebbe,a patto che non si voltasse indietro a guardarla prima di essere uscito dalla valle infernale (...)
Presala così per mano (...) iniziò il suo cammino verso la Luce (...)
[ma] ...un sospetto cominciò a farsi strada nella sua mente pensando di condurre per mano un'Ombra e non Euridice.
(...) si voltò a guardarla
(...) Euridice svanì,
(...) Orfeo assistette impotente alla sua morte per la seconda volta. (5)
***
D'Euridice
Voltati...! Che troppo tua... Ne fui e sono...
Non v'è Dolor, nel volto puro d'Euridice.
Malinconìa se mai, mestizia, dolce languor. Com-partecipazione.
Ad una speculare Assenza.
D'Amor suo pensieri in serto vi depone. Su quella meritevole non spenta fronte.
Non vi è Disperazione. Nel volto assorto d'Euridice. Nè vi era. Allorchè uscir dall'Ade Rifiuto oppose.
Silenzio speculare lega. Che li tiene. Che li avvince.
Il quel Tutto.
Ch'è loro e loro Tutto e Solo ormai.
E Fedro erra nel pur Simposio di quel Divo.
Mai Orfeo fu vile.
Mai rinunciò.
Mai beffato fu da iniqui Dei.
Euridice accolse. La richiesta muta. Avvinta da' lacci della sofferenza com'era ormai, se mai, a Loro. D'inviargli un'Ombra. A che da Egli uscir uscire uscirne
Possa. Non, voglia.
Nè Lei, di ciò ne voglia.
Tutto, di ciò Moreau ben colse.
Quasi sapendo.
Forse niun meglio che lui, appunto, di Tanto conoscendo.
Allorchè tutto a pìnger si dispose
Quanto Fu.
Quanto E'. Quanto Sarà.
Immortal. (6)
Euridice col capo di Orfeo - Particolare testa di Orfeo. (7)
Orphée [Orfeo]
Nella mitologia greca, il genio poetico e musicale di Orfeo era tale da ammansire perfino le belve feroci.
Il giovane ebbe però la sfortuna di conquistare anche le Menadi che, dopo la morte di Euridice lo punirono tagliandolo a pezzi perché egli non aveva ceduto alle loro profferte.
Gustave Moreau prolunga il mito restituendoci l'immagine di una giovinetta adorna di monili orientali con in mano la testa del poeta.
Questa vergine saggia vuole forse far dimenticare la dissennatezza delle baccanti?
(...)
All'orrore del supplizio evocato, segue questa scena serena, che sfugge misteriosamente alla morbosità, immersa in una luce crepuscolare, su uno sfondo di paesaggi fantastici e leonardeschi.
(...)
In Orfeo, si presagisce l'emergere di un universo semifantastico dalle inquietanti atmosfere, carico di oscuri incantesimi. (8)
Gustav Mahler - Ruckert, Ich bin der Welt abhanden gekommen (Ruckert Lieder 5/5), nell'interpretazione di Jessye Norman. Dirigient Zubin Mehta. Avery Fisher Hall. New York Philharmonic. 1989-90. http://www.youtube.com/watch?v=bxh-VTqNK0c&feature=related
(1) Hubert Lampo, Gli Amanti di Falun (1959); sul mito di Orfeo-Euridice (In Pierre Brunel, Dizionario dei Miti letterari, Milano, Bompiani, 1995, pag. 518).
(2) Mahler-Ruckert, Ich bin der Welt abhanden gekommen (testi italo-tedesco in: Ugo Duse, Mahler, Torino, Einaudi, 1973, pag. 349).
(3) Virgilio Publio Maro, Georgiche, Lib. IV: 494-99 (In Sergio Ferrarese, Sulle tracce di Orfeo: storia di un Mito, Sesto Fiorentino, Edizioni ETS, 2010, pag. 34).
"Illa, Quis et me, inquit, miseram et te perdidit, Orpheu, / quis tantus furor? En iterum crudelia retro 495 / Fata vocant, conditque natantia lumina somnus. / Iamque vale: feror ingenti circumdata nocte / invalidasque tibi tendens, heu non tua, palmas!/ dixit et ex oculis subito, ceu fumus in auras / commixtus tenues, fugit diversa, neque illum, 500 / prensantem nequiquam umbras et multa volentem / dicere, praeterea vidit, nec portitor Orci / amplius obiectam passus transire paludem. // [Publius Vergilius Maro (Andes, 15 ottobre 70 a.C. – Brindisi, 21 settembre 19 a.C.), Georgicon, Liber Quartus, 494-99, da:http://www.thelatinlibrary.com/vergil/geo4.shtml ]
(5) Publio Ovidio Nasone (Sulmona, 20 marzo 43 a.C. – Tomi, 17), Metamorfosi (X, 41-63). "Talia dicentem nervosque ad verba moventem 40 / exsangues flebant animae; nec Tantalus undam / captavit refugam, stupuitque Ixionis orbis, / nec carpsere iecur volucres, urnisque vacarunt / Belides, inque tuo sedisti, Sisyphe, saxo. / tunc primum lacrimis victarum carmine fama est 45 / Eumenidum maduisse genas, nec regia coniunx / sustinet oranti nec, qui regit ima, negare, / Eurydicenque vocant: umbras erat illa recentes / inter et incessit passu de vulnere tardo. / hanc simul et legem Rhodopeius accipit heros, 50 / ne flectat retro sua lumina, donec Avernas / exierit valles; aut inrita dona futura. / carpitur adclivis per muta silentia trames, / arduus, obscurus, caligine densus opaca, / nec procul afuerunt telluris margine summae: 55 / hic, ne deficeret, metuens avidusque videndi / flexit amans oculos, et protinus illa relapsa est, / bracchiaque intendens prendique et prendere certans / nil nisi cedentes infelix arripit auras. / iamque iterum moriens non est de coniuge quicquam 60 / questa suo (quid enim nisi se quereretur amatam?) / supremumque 'vale,' quod iam vix auribus ille / acciperet, dixit revolutaque rursus eodem est." // [Publius Ovidius Naso (Sulmona, 20 marzo 43 a.C. – Tomi, 17), Metamorphoses, (X, 41-63)da:http://www.thelatinlibrary.com/vergil/geo4.shtml ]
(6) Testo di GP.
(7) Moreau, Orphée (part. Euridice col capo di Orfeo)
VASARI. Giorgio Vasari, Le Vite de' più eccellenti architetti, pittori et scultori italiani, 1550 e 1568, 1ª e 2a ed.
A
Agnolo, Baccio d'
Alberti, Leon Battista
Albertinelli, Mariotto
B
Bagnacavallo, Bartolomeo da
Baldovinetti, Alesso
Banco, Nanni d'Antonio di
Bandinelli, Baccio
Bartoli, Taddeo
Bartolomeo
Bartolomeo, fra' di S. Marco
Battista
Beccafumi, Domenico
Bellini, Gentile
Bellini, Giovanni
Bellini, Iacopo
Benozzo
Berna
Bicci, Lorenzo di
Boccaccino
Bolognese, Amico
Bolognese, Marcantonio
Botticelli, Sandro
Bramante
Brunelleschi, Filippo
Buffalmacco, Buonamico
Bugiardini, Giuliano
Buonarroti, Michelangelo
C
Camicia, Chimenti
Caravaggio, Polidoro da
Cardisco, Marco
Carpi, Gerolamo da
Casentino, Iacopo di
Castagno, Andrea del
Castel Bolognese, Giovanni da
Cavallini, Pietro
Cecca
Cimabue
Cione Orgagna, Andrea di
Clovio, Giulio
Codignola, Girolamo da
Correggio, Antonio Allegri da
Cosimo, Andrea Feltrini detto di
Cosimo, Piero di
Costa, Lorenzo
Credi, Lorenzo di
Cronaca, Simone del Pollaiolo detto il
D
Delli, Dello
Doceno, Cristoforo Gherardi detto
Donatello
Dossi, Dosso
Duccio
F
Fabriano, Gentile da
Fattore, Giovan Francesco Penni detto il
Ferrarese, Ercole
Fiesole, Andrea da
Fiesole, Giovanni da
Filarete
Francesca, Piero della
Francia, Francesco
Franciabigio
Franco, Battista
G
Gaddi, Agnolo
Gaddi, Gaddo
Gaddi, Taddeo
Galassi, Galasso
Garbo, Raffaellino del
Garofalo, Benvenuto Tisi detto il}
Genga, Bartolomeo
Genga, Girolamo
Gherardo
Ghiberti, Lorenzo
Ghirlandaio, Domenico
Giorgio, Francesco di
Giorgione
Giottino
Giotto
Giovanni, Agostino di
Granacci, Francesco
Grillandai, Benedetto
Grillandai, Davide
Grillandai, Rodolfo
I
Imola, Innocenzo da
Indaco, Iacopo detto l'
Iocondo, fra'
L
Lamberti, Niccolò
Lapo, Arnolfo di
Lappoli, Giovanni Antonio
Laurati, Pietro
Leoni, Leone
Liberale
Lippi, Filippo
Lippi, fra' Filippo
Lippo
Lombardi, Alfonso
Lorenzetti, Antonio
Lorenzetto, Lorenzo Lotti detto
Lotto, Lorenzo
M
Magnano, Margarito di
Maiano, Benedetto da
Maiano, Giuliano da
Mantegna, Andrea
Marcilla, Guglielmo da
Marco, Giovanni di
Martini, Simone
Masaccio
Masolino
Maturino
Messina, Antonello da
Michelozzi, Michelozzo
Mino
Mino
Modena, Pellegrino degli Aretusi da
Monaco, Lorenzo
Monte Lupo, Baccio e Raffaello
Montorsoli, Giovanni Angelo
Morto da Feltre, Lorenzo Luzzo detto
Mosca, Simone
N
Nasaro, Matteo dal
P
Padova, Vellano da
Palma il Vecchio, Iacopo Palma detto
Parmigianino, Francesco Mazzola detto il
Perugino, Pietro Vannucci detto il
Peruzzi, Baldassarre
Peselli, Francesco
Pesello
Pinturicchio, Bernardino di Betto detto il
Pisanello
Pisani, Antonio
Pisani, Nicola
Pisano, Andrea
Pollaiolo, Antonio
Pollaiolo, Antonio
Ponte, Giovanni da
Pontormo, Jacopo Carucci detto il
Pordenone, Giovanni Antonio Licinio da
Primaticcio, Francesco
Puligo, Domenico
Q
Quercia, Iacopo della
R
Raffaello
Ricciarelli, Daniele
Robbia, Luca della
Romano, Giulio
Romano, Paolo
Rosellino, Antonio
Rosellino, Bernardo
Rosselli, Cosimo
Rossi, Properzia de'
Rosso, Giovan Battista di Iacopo detto il
Rovezzano, Benedetto da
Rustici, Giovan Francesco
S
Salviati, Francesco
San Gallo, Antonio da
San Gallo, Giuliano da
San Michele, Michele
Sangallo, Antonio da
Sangallo, Bastiano da
Sanmarino, Giovan Battista Bellucci detto il
Sansovino, Andrea Contucci detto il
Sansovino, Iacopo Tatti detto il
Santacroce, Girolamo
Sarto, Andrea del
Scarpaccia, Vittore
Settignano, Desiderio da
Siena, Michelagnolo da
Signorelli, Luca
Simone
Sodoma, Giovanni Antonio Bazzi detto il
Soggi, Niccolò
Sogliani, Giovanni Antonio
Spinelli, Parri
Spinello
Starnia, Gherardo
Stefano
T
Tafi, Andrea
Tamagni, Vincenzo da San Gimignano
Tiziano
Torrigiani, Pietro
Trevigi, Girolamo da
Tribolo, Niccolò Pericoli detto il
U
Uccello, Paolo
Udine, Giovanni da
Ugolino
Urbino, Timoteo da
V
Vaga, Perin del
Vasari, Giorgio
Vasari, Lazzaro
Vecchietto, Lorenzo
Veneziano, Antonio
Veneziano, Domenico
Veneziano, Sebastiano
Ventura, Agnolo di
Verrocchio, Andrea
Vicentino, Valerio
Vinci, Leonardo da
Vinci, Pierino da
(Euridice col capo di Orfeo - Particolare testa di Orfeo)
Gustav Mahler - Ruckert, Ich bin der Welt abhanden gekommen (Ruckert Lieder 5/5), nell'interpretazione di Jessye Norman. Dirigient Zubin Mehta. Avery Fisher Hall. New York Philharmonic. 1989-90. http://www.youtube.com/watch?v=bxh-VTqNK0c&feature=related
Sull'opera di Moreau: (1)
Bénédite Léonce, Le musée du Luxembourg, les peintures (Ecole française), Paris, 1924
Anonyme, Catalogue des peintures du musée du Louvre, Paris, 1972
Mathieu Pierre-Louis, Gustave Moreau, sa vie, son oeuvre, catalogue raisonné de l'oeuvre achevé, Fribourg, 1976
Compin Isabelle - Roquebert Anne, Catalogue sommaire illustré des peintures du Musée du Louvre et du Musée d'Orsay, Paris, 1986
Rosenblum Robert, Les peintures du Musée d'Orsay, Paris, 1989
Compin Isabelle - Lacambre Geneviève [coordination]- Roquebert Anne, Musée d'Orsay. Catalogue sommaire illustré des peintures, Paris, 1990
Mathieu Pierre-Louis, Tout l'oeuvre peint de Gustave Moreau, Paris, 1991
Guégan Stéphane - Savy Nicole, Regards d'écrivains au musée d'Orsay, Paris, 1992
Mathieu Pierre-Louis, Gustave Moreau ; Monographie et nouveau catalogue de l'oeuvre achevé, Courbevoie, 1998
Lobstein Dominique, Les Salons au XIXe siècle. Paris, capitale des arts, Paris, 2006
Sul Mito di Orfeo ed Euridice: Ovidio, Metamorfosi (X, 41-63).
Poliziano, Stanze – Fabula di Orfeo, a cura di S. Carrai, Milano, Mursia, 1988 (GUM).
Poliziano, Rime, in Poesie di Angelo Poliziano, a cura di F. Bausi, Torino, Utet, 2006, pp. 279-440.
Critica:
G. Ghinassi, Il volgare letterario nel Quattrocento e le «Stanze» del Poliziano, Firenze, Le Monnier, 1957.
V. Branca, Poliziano e l’umanesimo della parola, Torino, Einaudi, 1983.
Edizioni sul Mito di Orfeo ed Euridice: (2)
Titolo Parte diez y ocho de Comedias nueuas escogidas de los mejores ingenios de Espana ...
Pubblicazione En Madrid : por Gregorio Rodriguez y a su costa ..., 1662
Descrizione fisica [4], 160, 76 h. ; 4
Note generali Cfr. Catalogo colectivo del patrimonio bibliografico espanol on-line
Contiene: Dicha y desdicha del Nombre de Don Pedro Calderon, c. 1; Euridice y Orfeo de D. Antonio de Solis, c. 28; Seneca y Neron de D. Pedro Calderon de la Barca, c. 47v; La Paciencia en los
Trabajos del Dotor Felipe Godinez, c. 62; Los Medicis de Florencia corregida, y enmendada de Don Diego Ximenez de Enciso, c. 77; El Lindo Don Diego de Don Aagustin Moreto y Cabanas, c. 100v;
Las Ninezes del Padre Roxas de Lope de Vega Carpio, c. 121; Lo que son Suegro y Cunado de Don Geronimo de Zifuentes,
Segn.: [par]4, A-V8, A-I8, K4
Nomi · [Editore] Rodriguez, Gregorio
Altri titoli collegati [Pubblicato con] Comedia famosa, lo que son suegro, y cunado. De don Geronimo Zifuentes.
[Pubblicato con] La paciencia en los trabajos. La nueva, del doctor Felipe Godinez.
Paese di pubblicazione SPAGNA
Lingua di pubblicazione SPAGNOLO
Descrizione fisica 254, [2] p., [1] c. di tav. ripieg. : ritr
Note generali Segn.: A-Q8
Bianca l'ultima c
La tav. rappresenta in due tondi il dedicatario Venceslao Antonio principe di Kaunitz e un genio alato con scritta Nascitur ordo
Contiene: Orfeo ed Euridice ; Alceste; Paride e Elena; Amiti e Ontario, o i Selvaggi; Comala,
Numeri Impronta - I.io ioo; r?to pa(1 (3) 1774 (R)
Fa parte di Poesie di Ranieri de' Calsabigi
Titolo Orfeo ed Euridice con Pulcinella orologio matematico, agli Elisi, ed all'Inferno. Commedia
Pubblicazione In Napoli : per Domen. Sangiacomo. Dal medesimo si vendono nella libreria a S. Giuseppe de' Ruffi, 1802
Descrizione fisica 62 p. ; 12o.
Numeri Impronta - i?a. e-no o.a- ilma (3) 1802 (A)
Nomi · [Editore] Sangiacomo, Domenico
Autore Calzabigi, Ranieri : de
Titolo Orfeo , ed Euridice e Aristo, e Temira drammi per musica da rappresentarsi in Bologna nel nuovo pubblico teatro nella primavera dell'anno 1771
Pubblicazione Bologna : nella stamperia del Sassi
Descrizione fisica 32, 32, vii, [1] p. ; 8
Note generali Per il nome dell'A. del libretto di Orfeo ed Euridice , Ranieri de'Calzabigi e per il nome dell'A. del libretto di Aristo e Temira, conte de Salvioli, cfr.: Sonneck, O.G.T. Librettos, v. 1, p. 830
Nome dell'A. della musica dell' Orfeo ed Euridice , Cristoph Willibald Gluck, a c. a4r
Nome dell'A. della musica dell'Aristo e Temira, Carlo Monza, a c. A2v
Probabilmente pubblicato nel 1771, data del tit
Segn.: a-b8 A-B8 ch4
A c. ch1 inizia con proprio occhietto : Gli amori di Marte, e di Venere o la fucina di Vulcano nell'isola di Lenno. Ballo eroico pantomino
Numeri Impronta - E.ED e.na tepe MiVa (3) 1771 (Q)
Nomi · Calzabigi, Ranieri : de |scheda di autorità
· Salvioli,
· [Editore] Sassi
Altri titoli collegati [Pubblicato con] Gli amori di Marte, e di Venere ola fucina di Vulcano nell'isola di Lenno. Ballo eroico pantomino.
[Pubblicato con] Aristo e Temira.
Titolo Orfeo , ed Euridice dramma per musica da cantarsi in Academia
Pubblicazione , [17..]
Descrizione fisica 20 p. ; 8o
Note generali Stampato presumibilmente nel XVIII sec. come si evince da elementi storico-tipografici
Segn: A10
Numeri Impronta - rere e.a; nono OrEu (7) 0000 (Q)
Autore Boggio, Giandomenico <1740c-1810c>
Titolo Disfatta de' Mori dramma per musica da rappresentarsi nel Regio Teatro di Torino nel Carnovale del 1791 ...
Pubblicazione Torino : dalla nuova stamperia di Onorato Derossi, \1791!
Descrizione fisica VIII, 52 p. ; 8o
Note generali Testo di Giandomenico Boggio
Musica di Giuseppe Gazzaniga
Stemma sabaudo sul front
Segn.: ph4 1-38 44
Numeri Impronta - i,p. doa, e.o. VeDe (3) 1791 (A)
Nomi · Boggio, Giandomenico <1740c-1810c>
· [Editore] Derossi, Giuseppe Antonio Onorato
Altri titoli collegati [Pubblicato con] Orfeo ed Euridice \ballo!
[Pubblicato con] L' americana in Europa \ballo!
[Pubblicato con] Gli schiavi turchi \ballo!
Autore Metastasio, Pietro
Titolo La clemenza di Tito dramma per musica da rappresentarsi nel Regio Teatro di Torino nel Carnouale del 1760 ...
Pubblicazione Torino : presso giacomo Giuseppe avondo, \1760!
Descrizione fisica 79, \1! p. : corn., fin., ; 8o
Note generali Sonneck, v. I, p. 294
Bouquet, Gualerzi, Testa, v. V, p. 150
Musicato da Baldassarre Galuppi
Testo del Metastasio
Scenografie dei fratelli Galliari
Coreografie di Giuseppe Salomone
Musica dei balli di Giuseppe Antonio Le Messier
Numeri Impronta - a.&. eibo r.to OpCh (3) 1760 (A)
Nomi · Metastasio, Pietro |scheda di autorità
· [Editore] Avondo, Giacomo Giuseppe
Altri titoli collegati [Pubblicato con] Orfeo ed Euridice \ballo!
[Pubblicato con] Bacco conquistatore ed introduttore della vigna nelle Indie \ballo!
[Pubblicato con] Ritorno de' vincitori dall'anfiteatro \ballo!
Titolo La istoria & fauola di Orfeo : il quale per la morte di Euridice volse andare nel Inferno
Pubblicazione In Siena
Descrizione fisica 6! c. ; 4o
Note generali Per la data di stampa presunta, c. 1520, cfr. Sander 5220
Sul front.: xilografia
Segn.: A6
Numeri Impronta - iao, a,no a,no e.e, (C) 1520 (Q)
Altri titoli collegati [Variante del titolo] La istoria et favola di Orfeo
Titolo Il delatore. Dramma ...
Pubblicazione Milano : per Nicolo Bettoni, 1830
Descrizione fisica 58, 22 p. ; 13 cm
Note generali Segue: Orfeo ed Euridice di Ranieri De' Calsabigi
Nomi · Federici, Camillo <1749-1802>
· Calzabigi, Ranieri : de |scheda di autorità
· [Editore] Bettoni, Nicolo
Autore Federici, Camillo <1749-1802>
Titolo Il delatore dramma di Camillo Federici . Orfeo ed Euridice melodramma di Ranieri de' Calsabigi
Pubblicazione Milano : per Nicolo Bettoni, 1830
Descrizione fisica 58, 21, [1! p. ; 15 cm.
Collezione Teatro portatile economico
Nomi · Federici, Camillo <1749-1802>
· Calzabigi, Ranieri : de |scheda di autorità
· [Editore] Bettoni, Nicolo
Altri titoli collegati [Pubblicato con] Orfeo ed Euridice melodramma di Ranieri de' Calsabigi.
FANFARA REALE Evviva il Re! Evviva il Re! Evviva il Re! Chinate, oh reggimenti, le Bandiere al nostro Re la gloria e la fortuna dell'Italia con Lui è. Chinate, oh reggimenti, le Bandiere al nostro Re bei fanti di Savoia gridate Evviva il Re!
MARCIA REALE Viva il Re! Viva il Re! Viva il Re! Le trombe liete squillano Viva il Re! Viva il Re! Viva il Re! Con esse i canti echeggiano rullano i tamburi e le trombe squillano, squillano cantici di gloria eleviamo con gioia e fervor Tutta l'Italia spera in te l'Italia crede in te segnal di nostra stirpe e libertà, e libertà!
Viva il Re! Viva il Re! Viva il Re! Le trombe liete squillano Viva il Re! Viva il Re! Viva il Re! Con esse i canti echeggiano rullano i tamburi e le trombe squillano, squillano cantici di gloria eleviamo con gioia e fervor Tutta l'Italia spera in te l'Italia crede in te segnal di nostra stirpe e libertà, e libertà!
Quando i nemici agognino i nostri campi floridi dove gli eroi pugnarono nella trascorsa età. Finché duri l'amor di Patria fervido finché regni la nostra civiltà.
L'Alpe d'Italia libera del bel parlare angelico piede d'odiato barbaro giammai calpesterà finché duri l'amor di Patria fervido finché regni la nostra civiltà.
Come falange unanime i figli della Patria si copriran di gloria gridando viva il Re. Viva il Re.
(Euridice col capo di Orfeo - Particolare testa di Orfeo) (2)
Orphée [Orfeo]
Nella mitologia greca, il genio poetico e musicale di Orfeo era tale da ammansire perfino le belve feroci.
Il giovane ebbe però la sfortuna di conquistare anche le Menadi che, dopo la morte di Euridice lo punirono tagliandolo a pezzi perché egli non aveva ceduto alle loro profferte.
Gustave Moreau prolunga il mito restituendoci l'immagine di una giovinetta adorna di monili orientali con in mano la testa del poeta.
Questa vergine saggia vuole forse far dimenticare la dissennatezza delle baccanti?
(...)
All'orrore del supplizio evocato, segue questa scena serena, che sfugge misteriosamente alla morbosità, immersa in una luce crepuscolare, su uno sfondo di paesaggi fantastici e leonardeschi.
(...)
In Orfeo, si presagisce l'emergere di un universo semifantastico dalle inquietanti atmosfere, carico di oscuri incantesimi.
APPARATI I
Angelo Poliziano (4)
Fabula di Orfeo
(1480)
ANGELO POLIZIANO A MESSER CARLO CANALE SUO SALUTE.
Solevano i Lacedemonii, umanissimo messer Carlo mio, quando alcuno loro figliuolo nasceva o di qualche membro impedito o delle forze debile, quello esponere subitamente, né permettere che in vita fussi riservato, giudicando tale stirpa indegna di Lacedemonia. Così desideravo ancora io che la fabula di Orfeo, la quale a requisizione del nostro reverendissimo Cardinale Mantuano, in tempo di dua giorni, intra continui tumulti, in stilo vulgare perché dagli spectatori meglio fusse intesa avevo composta, fussi di subito, non altrimenti che esso Orfeo, lacerata: cognoscendo questa mia figliuola essere qualità da far più tosto al suo padre vergogna che onore, e più tosto apta dargli maninconia che allegrezza. Ma vedendo che e voi e alcuni altri troppo di me amanti, contro alla mia volontà in vita la ritenete, conviene ancora a me avere più rispetto allo amor paterno e alla voluntà vostra che al mio ragionevole instituto. Avete però una giusta escusazione della voluntà vostra, perché essendo così nata sotto lo auspizio di sì clemente Signore, merita essere exempta da la comun legge. Viva adunque, poi che a voi così piace; ma bene vi protesto che tale pietà è una espressa crudelità, e di questo mio iudizio desidero ne sia questa epistola testimonio. E voi che sapete la necessità della mia obedienza e l'angustia del tempo, vi priego che con la vostra autorità resistiate a qualunche volessi la imperfezione di tale figliuola al padre attribuire. VALE.
FABULA DI ORFEO
MERCURIO annunziatore delle feste
Silenzio. Udite. E' fu già un pastore / figliuol d'Apollo, chiamato Aristeo. / Costui amò con sì sfrenato ardore / Euridice, che moglie fu di Orfeo, / che seguendola un giorno per amore / fu cagion del suo caso acerbo e reo: / perché, fuggendo lei vicina all'acque, / una biscia la punse; e morta giacque./ Orfeo cantando all'Inferno la tolse, / ma non poté servar la legge data, / ché 'l poverel tra via dietro si volse / sì che di nuovo ella gli fu rubata: / però ma' più amar donna non volse, / e dalle donne gli fu morte data./
Séguita un pastore schiavone: / State tenta, bragata! Bono argurio, / ché di cievol in terra vien Marcurio./
4 MOPSO pastor vecchio: / Hai tu veduto un mio vitelin bianco,/ ch'ha una macchia nera in sulla fronte/ e duo piè rossi et un ginocchio e 'l fianco? /
ARISTEO pastor giovane: / Caro mio Mopso, a piè di questo fonte / non son venuti questa mane armenti, / ma senti' ben mugghiar là drieto al monte./
Va', Tirsi, e guarda un poco se tu 'l senti./
Tu, Mopso, intanto ti starai qui meco, / ch'i' vo' ch'ascolti alquanto i mie' lamenti./
Ier vidi sotto quello ombroso speco/ una ninfa più bella che Dïana, / ch'un giovane amatore avea seco./
Com'io vidi sua vista più che umana, / subito mi si scosse il cor nel pecto / e mie mente d'amor divenne insana: / tal ch'io non sento, Mopso, più dilecto / ma sempre piango, e 'l cibo non mi piace, / e senza mai dormir son stato in letto./
APPARATI III
FONTI EPIGRAFICHE E LETTERARIE
Ovidio, Metamorfosi (X, 41-63).
Poliziano, Stanze – Fabula di Orfeo, a cura di S. Carrai, Milano, Mursia, 1988 (GUM).
Poliziano, Rime, in Poesie di Angelo Poliziano, a cura di F. Bausi, Torino, Utet, 2006, pp. 279-440.
Critica:
G. Ghinassi, Il volgare letterario nel Quattrocento e le «Stanze» del Poliziano, Firenze, Le Monnier, 1957.
V. Branca, Poliziano e l’umanesimo della parola, Torino, Einaudi, 1983.
Titres: Orphée
Dates: en 1865
Description: huile sur bois
Désignation: tableau
Matériaux et techniques: bois , peinture à l'huile , peinture, H. 1.54 ; L. 0.995 m.
Inscriptions: S.D.b.g. : 1865. Gustave Moreau
Lieu de conservation: musée d'Orsay, Paris, France