venerdì 28 ottobre 2011

Momenti gentili.

4 maggio 1813.
"Lucca fu preghiera nel vano di domanda.
Rispose nel suo modo dolce, che apprezzavo tanto: Qualunque sia lo stato in cui ti senti qualunque il suo mondo in cui si trova. O scelto. O vuole". (L)




Quattordici

Vedèa ardendo sì lucente il loco / onde pendèa il mio greve tormento / che sol la vista mi facèa contento. // (Michelangelo, Rime)

L'angoscia (...) è il desiderio di ciò di cui si ha paura, un'antipatia simpatica; è una forza estranea che ghermisce l'individuo senza ch'egli possa né voglia liberarsene, perchè si ha paura e nondimeno si desidera ciò di cui si ha paura. L'angoscia rende l'individuo impotente ed il primo peccato avviene sempre in questa impotenza: sembra che manchi di responsabilità, e proprio in questa mancanza di responsabilità consiste la seduzione. //
(Cornelio Fabro, Introduzione a Kierkegaard, Il Concetto dell'Angoscia..., Firenze, Sansoni, 1965, p. IX).


"Lascia ch'io pianga/ Mia cruda sorte,/ E che sospiri/ La libertà./ Il duolo infranga/ Queste ritorte,/ De' miei martiri/ Sol per pietà."//


Edith Piaf - L'hymne à l'amour (paroles)
http://www.youtube.com/watch?v=g0BhwCk0y3A&feature=related

Ma... 
 - Allorchè il punto fra Terra e Cielo è varcato. Quando la Speranza di Vita riaffiora. Quando pertanto la Tempesta è un Ricordo. Valga l'azzurro del cielo e la serena magìa di nuvole liete. E solo. Incanta guardare l'Abisso. Ma seduce. E attira. No. Fermati. Sorridi. Alla Vita. Restituìta.

 

MOMENTI. GENTILI. 05

Sedeva sempre lì.
Un tronco sulla spiaggia.
Guardava le barche e di loro le vele.
Sembravano farfalle. Sull'acqua scrivevano dei suoi pensieri.

Calmo era quel giorno il mare d'inverno.
Alza lo sguardo e saluta l'ultimo sole.
L'ultimo sole era lì. Di luce purpurea fregiato. Di pagliuzze dorate solcato.

Una nuvola levava tepore in un'altra mattina ora che il giorno già assumeva i toni della sera; ora che andava in preludio ai velluti della notte.

Una nuvola si specchia in un raggio dorato di luce. Essa ha i colori delle foglie già viste.

Ed il raggio di luce dorata a lungo al Mare ora parlò.
Dal Molo del Gabbiano quegli rispose. A larghi d'ali cerchi sfiorando le onde. Vers'esso planando gocce di Suono sulle sue spalle scosse.
E si scosse. Per Sempre si scosse.

E scrisse. Sul Mare al Mare per il Mare egli scrisse.
Intingendo nell'eteréo di una nuvola, scrisse: T'avvolgano i velluti della Notte. Ma domani damaschi ti adornino.
E dagli alberi di ciliegio quando ne sarà il tuo tempo cògli smeraldi.

- Lo guardò arrivare: maestoso discendeva planando.
Larghe le ali dialoganti con l'ombra. Con l'Ombra lasciata.
Lasciata sull'acqua crespata.

Crespata di Mare.

Crepitante era venuta la Notte.

Una notte quella notte in una notte del cui giorno aveva sì aveva scritto sul Mare, dolcissimamente danzato sulle onde come quel Gabbiano parlato agli arabeschi di trepida schiuma, quella notte egli al Mare aveva abbandonato la sua Ombra.



 

MOMENTI. GENTILI. 04



VIII VOCE
FANCIULLA

No, tutta di te rimasi
Il mio cuore, fermai

Pulsava come una campana
Gli dissi: Non suonare ! Non battere ... più !

Fermati !

E quando sentii
l'ultimo grido
dello strazio, tuo

... con te morendo
... forse assieme a te vivendo
non ne so più

... l'importante n'era stare insieme

mi chiusi gli occhi
con la mano me ne fermai il respiro
Aspettami... ti dissi

Fui solo tua




MOMENTI. GENTILI. 03

Attenta alle vibratili commosse complesse Ortografie dell'Anima, tra la soffice spiaggia appare.

Con naturalezza gli si siede accanto.

Con la grazia di Giada Preziosa sfoglia con lui pagine alcune della Vita.

Ciascuno attento a non bruciarsi le dita.

E turbamento fu nell'Attesa.

Del Disvelamento, o meno.

Se di una novella, o meno.

Se, Epifanìa.

Vibrar ne fu nella Domanda.

Sui tanti Perchè.

Oh! sì, di quest'Armonica successione di Pause Sospese.

Con la grazia di una Madonna Antica si inserisce nelle variegate avvenute scarnificazioni del di già possente Muro.

Della mano fatta d'Incanto due dita delicate sfiorano il suo taccuino.

In cui periègetici grafémi dei trascorsi Paesaggi dell'Anima.

Sembra quasi un Molto Tempo prima.

- Di cosa scrivi...?

- Di me. Di me d'Un Allora.

- Fai vedere..., per favore?

- No. Sono cose mie...

- Una folata di vento, una cristallina risata, un andar suo gioioso verso.

Verso le nuvole.

Nuvole.

Si alza, pensoso.

Si reca verso il mare.

Va. 

Va parlare.

Va a parlare ancora, al Mare.

 

MOMENTI. GENTILI. 02

O tu che rombante come un'anguilla futuristica sinuosa veloce corri sulla strada: ... inseguimi... se mai... raggiungimi... se mai... e ... appena giunta e giunta a me, canta. Canta per me. E poi prendimi! Nel tuo sorriso alla Vita. Avvolgimi con esso. Affascinami nello stesso. Vivi... e vivi per te. Poi, solo poi, se puoi... se vuoi... regalane un attimo anche per me.

 

MOMENTI. GENTILI. 01

 Una grande voce ad una grande Donna. Dedico a te. Felice dunque tu sia. E felice di te. Tu vivi. Tu esisti. La tua presenza dolce è solo dono. Siilo anche per te. Poichè noi e tutti ti amiamo. E la tua voce è gentile, e la tua gioia evidente, la tua risata sì cristallina. Regalaci le perle ancora del tuo sereno viso. Regalaci un sorriso. Il sorriso di te. Con i tuoi denti smaglianti. Gli occhi tuoi belli, aperti a raccoglier del Sole. Invia anche a noi, tutti, un pò dei suoi non pallidi raggi. Non trattener tutta per te la smagliante Luce di Febo. D'esso sii lastra smagliante. Ed Eidoleion per noi. Illuminaci. D'Immenso. E vivi, felice, poichè - ne ripeto - noi e tutti t'amiamo. E lo sai.  




 


Egitto_Liriche_d'Amore_00


Liriche d'amore dal papiro Chester Beatty I

Liriche_d'Amore_01

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Liriche_d'Amore_02

Egitto_Liriche_d'Amore_02


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Note

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