martedì 29 marzo 2011

κατάβασις_Orfeo ed Euridice_001



κατάβασις

Orpheus: Ma cosa potrebbe separarci in questo mondo?
Il Tempo?
Lo Spazio?
La Morte?

(...) siamo solo la sembianza materiale di <quanto> esisteva già prima che nascessimo
e che vivrà anche se un giorno dovesse venire meno ...

E' solido come il Mondo stesso, e non lo può distuggere nè il Tempo nè l'Eternità. (1)


A Ω




Gustav Mahler, Ich bin der Welt abhanden gekommen; nell'interpretazione di Magdalena Kožená. Dirigient: Claudio Abbado.
http://www.youtube.com/watch?v=11mfvRIKgUA&feature=related



Ich bin der Welt abhanden gekommen,


Ich bin der Welt abhanden gekommen,
Mit der ich sonst viele Zeit verdorben,
Sie hat so lange nichts von mir vernommen,
Sie mag wohl glauben, ich sei gestorben!


Es ist mir auch gar nichts daran gelegen,
Ob sie mich für gestorben hält,
Ich kann auch gar nichts sagen dagegen,
Denn wirklich bin ich gestorben der Welt.


Ich bin gestorben dem Weltgetümmel,
Und ruh' in einem stillen Gebiet!
Ich leb' allein in meinem Himmel,
In meinem Lieben, in meinem Lied!//


Sono ormai perduto al mondo


Sono ormai perduto al mondo
Col quale pure ho sprecato gran tempo;
Così a lungo non ha più saputo nulla di me,
Che può ben pensare ch'io sia morto!
Ma non mi importa nulla
Che mi creda morto.
E non posso neppure contraddirlo,
Perchè davvero sono morto al mondo.
Sono morto al frastuono del mondo,
E riposo in un posto silenzioso!
Vivo solo nel mio cielo
Nel mio amore, nel mio canto!// (2)




Al centro della composizione:

- riquadro superiore:
GP, Manfred, olio su tela, 60 x 80 (part.)

- riquadro inferiore:
Gustave Moreau (1826-1898),  La testa di Orfeo (1890), Musée Moreau,  Parigi.



"Ed ella:

Chi ha perduto me sventurata, e te, Orfeo?/
Quale grande follia?
Ecco i crudeli fati/
mi richiamano indietro e il sonno mi chiude gli occhi vacillanti/
Ora addio.
Vado circondata da un'immensa notte,
tendendo a te, ahi non più tua, le deboli mani
.

Disse e subito sparve, via dagli occhi." (3)





Gustave Moreau, Orphée, 1865, tableau, huile sur bois, peinture à l'huile
(H. 1.54 ; L. 0.995 m.),
Paris, Musée d'Orsay. (4)


***



Nè la regale sposa, nè colui che governa l'abisso opposero rifiuto all'infelice che li pregava e richiamarono Euridice.

Costei che si trovava tra le Ombre dei morti da poco tempo, si avanzò, camminando a passo lento per causa della ferita.

Il tracio Orfeo la riebbe,a patto che non si voltasse indietro a guardarla prima di essere uscito dalla valle infernale (...)

Presala così per mano (...) iniziò il suo cammino verso la Luce (...)

[ma] ...un sospetto cominciò a farsi strada nella sua mente pensando di condurre per mano un'Ombra e non Euridice.
(...) si voltò a guardarla
(...) Euridice svanì,
(...) Orfeo assistette impotente alla sua morte per la seconda volta. (5)



***


D'Euridice

Voltati...!
Che troppo tua...
Ne fui e sono...

Non v'è Dolor, nel volto puro d'Euridice.
Malinconìa se mai, mestizia, dolce languor.
Com-partecipazione.
Ad una speculare Assenza.


D'Amor suo pensieri in serto vi depone.
Su quella
meritevole non spenta fronte.

Non vi è Disperazione. Nel volto assorto d'Euridice.
Nè vi era. Allorchè uscir dall'Ade Rifiuto oppose.

Silenzio speculare lega.
Che li tiene. Che li avvince.
Il quel Tutto.
Ch'è loro e loro Tutto e Solo ormai.


E Fedro erra nel pur Simposio di quel Divo.
Mai Orfeo fu vile.
Mai rinunciò.
Mai beffato fu da iniqui Dei.


Euridice accolse. La richiesta muta.
Avvinta da' lacci della sofferenza com'era ormai, se mai, a Loro.
D'inviargli un'Ombra.
A che da Egli uscir uscire uscirne
Possa.

Non, voglia.

Nè Lei, di ciò ne voglia.

Tutto, di ciò Moreau ben colse.
Quasi sapendo.
Forse niun meglio che lui, appunto, di Tanto conoscendo.

Allorchè tutto a pìnger si dispose
Quanto Fu.
Quanto E'.
Quanto Sarà.
Immortal. (6)



Euridice col capo di Orfeo - Particolare testa di Orfeo. (7)


Orphée [Orfeo]
Nella mitologia greca, il genio poetico e musicale di Orfeo era tale da ammansire perfino le belve feroci.
Il giovane ebbe però la sfortuna di conquistare anche le Menadi che, dopo la morte di Euridice lo punirono tagliandolo a pezzi perché egli non aveva ceduto alle loro profferte.
Gustave Moreau prolunga il mito restituendoci l'immagine di una giovinetta adorna di monili orientali con in mano la testa del poeta.
Questa vergine saggia vuole forse far dimenticare la dissennatezza delle baccanti?
(...)
All'orrore del supplizio evocato, segue questa scena serena, che sfugge misteriosamente alla morbosità, immersa in una luce crepuscolare, su uno sfondo di paesaggi fantastici e leonardeschi.
(...)
In Orfeo, si presagisce l'emergere di un universo semifantastico dalle inquietanti atmosfere, carico di oscuri incantesimi. (8)





Gustav Mahler - Ruckert, Ich bin der Welt abhanden gekommen (Ruckert Lieder 5/5), nell'interpretazione di Jessye Norman. Dirigient Zubin Mehta. Avery Fisher Hall. New York Philharmonic. 1989-90.
http://www.youtube.com/watch?v=bxh-VTqNK0c&feature=related



APPARATI




Mahler: Symphony no.10 V. Finale (excerpt) 1/2 http://www.youtube.com/watch?v=BUqwILe0tO4&feature=related



Gustav Mahler, Symphony N.5 (IV) - Adagietto. Sehr langsam (part 1 of 2).
Berliner Philarmoniker - Herbert von Karajan.
Recorded in 1973.
http://www.youtube.com/watch?v=_CjoCAemK6Y&feature=related


 

NOTE

(1) Hubert Lampo, Gli Amanti di Falun (1959); sul mito di Orfeo-Euridice (In Pierre Brunel, Dizionario dei Miti letterari, Milano, Bompiani, 1995, pag. 518).
(2) Mahler-Ruckert, Ich bin der Welt abhanden gekommen (testi italo-tedesco in: Ugo Duse, Mahler, Torino, Einaudi, 1973, pag. 349).

(3) Virgilio Publio Maro, Georgiche, Lib. IV: 494-99 (In Sergio Ferrarese, Sulle tracce di Orfeo: storia di un Mito, Sesto Fiorentino, Edizioni ETS, 2010, pag. 34).
"Illa, Quis et me, inquit, miseram et te perdidit, Orpheu, / quis tantus furor? En iterum crudelia retro               495 / Fata vocant, conditque natantia lumina somnus. / Iamque vale: feror ingenti circumdata nocte / invalidasque tibi tendens, heu non tua, palmas!/ dixit et ex oculis subito, ceu fumus in auras / commixtus tenues, fugit diversa, neque illum,               500 / prensantem nequiquam umbras et multa volentem / dicere, praeterea vidit, nec portitor Orci / amplius obiectam passus transire paludem. // [Publius Vergilius Maro (Andes, 15 ottobre 70 a.C. – Brindisi, 21 settembre 19 a.C.), Georgicon, Liber Quartus, 494-99, da: http://www.thelatinlibrary.com/vergil/geo4.shtml ]

- img da:

(5) Publio Ovidio Nasone (Sulmona, 20 marzo 43 a.C. – Tomi, 17), Metamorfosi (X, 41-63).
"Talia dicentem nervosque ad verba moventem               40 / exsangues flebant animae; nec Tantalus undam / captavit refugam, stupuitque Ixionis orbis, / nec carpsere iecur volucres, urnisque vacarunt / Belides, inque tuo sedisti, Sisyphe, saxo. / tunc primum lacrimis victarum carmine fama est               45 / Eumenidum maduisse genas, nec regia coniunx / sustinet oranti nec, qui regit ima, negare, / Eurydicenque vocant: umbras erat illa recentes / inter et incessit passu de vulnere tardo. / hanc simul et legem Rhodopeius accipit heros,                50 / ne flectat retro sua lumina, donec Avernas / exierit valles; aut inrita dona futura. / carpitur adclivis per muta silentia trames, / arduus, obscurus, caligine densus opaca, / nec procul afuerunt telluris margine summae:               55 / hic, ne deficeret, metuens avidusque videndi / flexit amans oculos, et protinus illa relapsa est, / bracchiaque intendens prendique et prendere certans / nil nisi cedentes infelix arripit auras. / iamque iterum moriens non est de coniuge quicquam               60 / questa suo (quid enim nisi se quereretur amatam?) / supremumque 'vale,' quod iam vix auribus ille / acciperet, dixit revolutaque rursus eodem est." //
[Publius Ovidius Naso (Sulmona, 20 marzo 43 a.C. – Tomi, 17), Metamorphoses, (X, 41-63)da: http://www.thelatinlibrary.com/vergil/geo4.shtml ]

(6) Testo di GP.

(7) Moreau, Orphée (part. Euridice col capo di Orfeo)

(8)





Indice Archivio blog


VASARI. Giorgio Vasari, Le Vite de' più eccellenti architetti, pittori et scultori italiani, 1550 e 1568, 1ª e 2a ed.

A
Agnolo, Baccio d'
Alberti, Leon Battista
Albertinelli, Mariotto


B
Bagnacavallo, Bartolomeo da
Baldovinetti, Alesso
Banco, Nanni d'Antonio di
Bandinelli, Baccio
Bartoli, Taddeo
Bartolomeo
Bartolomeo, fra' di S. Marco
Battista
Beccafumi, Domenico
Bellini, Gentile
Bellini, Giovanni
Bellini, Iacopo
Benozzo
Berna
Bicci, Lorenzo di
Boccaccino
Bolognese, Amico
Bolognese, Marcantonio
Botticelli, Sandro
Bramante
Brunelleschi, Filippo
Buffalmacco, Buonamico
Bugiardini, Giuliano
Buonarroti, Michelangelo


C
Camicia, Chimenti
Caravaggio, Polidoro da
Cardisco, Marco
Carpi, Gerolamo da
Casentino, Iacopo di
Castagno, Andrea del
Castel Bolognese, Giovanni da
Cavallini, Pietro
Cecca
Cimabue
Cione Orgagna, Andrea di
Clovio, Giulio
Codignola, Girolamo da
Correggio, Antonio Allegri da
Cosimo, Andrea Feltrini detto di
Cosimo, Piero di
Costa, Lorenzo
Credi, Lorenzo di
Cronaca, Simone del Pollaiolo detto il


D
Delli, Dello
Doceno, Cristoforo Gherardi detto
Donatello
Dossi, Dosso
Duccio


F
Fabriano, Gentile da
Fattore, Giovan Francesco Penni detto il
Ferrarese, Ercole
Fiesole, Andrea da
Fiesole, Giovanni da
Filarete
Francesca, Piero della
Francia, Francesco
Franciabigio
Franco, Battista


G
Gaddi, Agnolo
Gaddi, Gaddo
Gaddi, Taddeo
Galassi, Galasso
Garbo, Raffaellino del
Garofalo, Benvenuto Tisi detto il}
Genga, Bartolomeo
Genga, Girolamo
Gherardo
Ghiberti, Lorenzo
Ghirlandaio, Domenico
Giorgio, Francesco di
Giorgione
Giottino
Giotto
Giovanni, Agostino di
Granacci, Francesco
Grillandai, Benedetto
Grillandai, Davide
Grillandai, Rodolfo


I
Imola, Innocenzo da
Indaco, Iacopo detto l'
Iocondo, fra'


L
Lamberti, Niccolò
Lapo, Arnolfo di
Lappoli, Giovanni Antonio
Laurati, Pietro
Leoni, Leone
Liberale
Lippi, Filippo
Lippi, fra' Filippo
Lippo
Lombardi, Alfonso
Lorenzetti, Antonio
Lorenzetto, Lorenzo Lotti detto
Lotto, Lorenzo


M
Magnano, Margarito di
Maiano, Benedetto da
Maiano, Giuliano da
Mantegna, Andrea
Marcilla, Guglielmo da
Marco, Giovanni di
Martini, Simone
Masaccio
Masolino
Maturino
Messina, Antonello da
Michelozzi, Michelozzo
Mino
Mino
Modena, Pellegrino degli Aretusi da
Monaco, Lorenzo
Monte Lupo, Baccio e Raffaello
Montorsoli, Giovanni Angelo
Morto da Feltre, Lorenzo Luzzo detto
Mosca, Simone


N
Nasaro, Matteo dal


P
Padova, Vellano da
Palma il Vecchio, Iacopo Palma detto
Parmigianino, Francesco Mazzola detto il
Perugino, Pietro Vannucci detto il
Peruzzi, Baldassarre
Peselli, Francesco
Pesello
Pinturicchio, Bernardino di Betto detto il
Pisanello
Pisani, Antonio
Pisani, Nicola
Pisano, Andrea
Pollaiolo, Antonio
Pollaiolo, Antonio
Ponte, Giovanni da
Pontormo, Jacopo Carucci detto il
Pordenone, Giovanni Antonio Licinio da
Primaticcio, Francesco
Puligo, Domenico


Q
Quercia, Iacopo della


R
Raffaello
Ricciarelli, Daniele
Robbia, Luca della
Romano, Giulio
Romano, Paolo
Rosellino, Antonio
Rosellino, Bernardo
Rosselli, Cosimo
Rossi, Properzia de'
Rosso, Giovan Battista di Iacopo detto il
Rovezzano, Benedetto da
Rustici, Giovan Francesco


S
Salviati, Francesco
San Gallo, Antonio da
San Gallo, Giuliano da
San Michele, Michele
Sangallo, Antonio da
Sangallo, Bastiano da
Sanmarino, Giovan Battista Bellucci detto il
Sansovino, Andrea Contucci detto il
Sansovino, Iacopo Tatti detto il
Santacroce, Girolamo
Sarto, Andrea del
Scarpaccia, Vittore
Settignano, Desiderio da
Siena, Michelagnolo da
Signorelli, Luca
Simone
Sodoma, Giovanni Antonio Bazzi detto il
Soggi, Niccolò
Sogliani, Giovanni Antonio
Spinelli, Parri
Spinello
Starnia, Gherardo
Stefano


T
Tafi, Andrea
Tamagni, Vincenzo da San Gimignano
Tiziano
Torrigiani, Pietro
Trevigi, Girolamo da
Tribolo, Niccolò Pericoli detto il


U
Uccello, Paolo
Udine, Giovanni da
Ugolino
Urbino, Timoteo da


V
Vaga, Perin del
Vasari, Giorgio
Vasari, Lazzaro
Vecchietto, Lorenzo
Veneziano, Antonio
Veneziano, Domenico
Veneziano, Sebastiano
Ventura, Agnolo di
Verrocchio, Andrea
Vicentino, Valerio
Vinci, Leonardo da
Vinci, Pierino da


Z
Zucchero, Taddeo





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