lunedì 14 marzo 2011

0050. Quattordici.

0050.







Quattordici




Giacomo Leopardi, L'infinito.* ... profondissima quiete  /  io nel pensier mi fingo...
Giacomo Leopardi, L'infinito.

Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.

Ma sedendo e mirando, interminato
spazio di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura.

E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e ' l suon di lei.
Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e ' l naufragar m'è dolce in questo mare. //


Ovattata guardo, oltre questo Mare di nebbia. E sempre m'appare.
Valori di Sempre. Valori per Sempre.


Edith Piaf - L'hymne à l'amour (paroles)


Acqua tu sei la fonte /
di tutte le cose e di ogni esistenza! //
(Bhavisyottarapurana, 31, 14; in: Gianfranco de Turris, Solaris o dell'Irrazionale,
note critiche a: Stanislaw Lem, Solaris, Milano, Mondadori, ed. 2007, p. 221).



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 *L'img del manoscritto di Leopardi è tratta da LiberLiber, che si ringrazia.




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