martedì 22 febbraio 2011

Byron. George Gordon Byron, Manfred. Versione di Carmelo Bene.

George Gordon Byron, Manfred

(Versione italiana e riduzione di Carmelo Bene)

"Spirito: Che vuoi? /

Voce altro Spirito: Che vuoi? /

Manfred: Tu non mi puoi rispondere. Chiama i morti! / La mia domanda è a loro! /

Voce altro Spirito: Grande Arhiman, la tua volontà / consente ai desideri di questo mortale? /

Arhiman: Sì. /

Voce altro spirito: Chi vuoi disseppellire? /

Manfred: Una che non ha tomba. Evoca Astarte. /

Voce Nemesi: Ombra, Spirito chiunque tu sia, / che serbi ancora, in tutto o in parte, / la forma della nascita, l'involucro / d'argilla che ritornò alla terra, / riappari! ... /

Riporta con te / quello che tu portavi: cuore e forma / sottrai ai vermi l'aspetto che fu tuo / Appari. Appari. Appari! /

(Glaciale Silente Apparizione Ectoplasma Astarte)

Manfred:
- Possibile che questa sia la morte? / Le guance sono rosse. Ma ora / vedo, non è un colore vivo, / ma stranamente febbrile; / il rosso innaturale che l'autunno imprime / sulle foglie morte. /
... È Lei! ... La stessa ... Oh Dio! /
Ch'io debba raggelare nel guardarla? ... /
Astarte! ... Perdonami ... o dannami!... /
Io non posso, ma ditele di parlare! /


Voce Nemesi:
- Per quel potere che ha infranto la tomba / che ti rinchiudeva, / rispondi a questi che ti ha parlato! /
Parla a chi ti ha evocato. /

Manfred: Tace. Questo silenzio mi risponde. /

Voce Nemesi:
- Il mio potere si ferma qui.
Principe / dell'aria, tu solo puoi. Comandale / di parlare. /

Arhiman:
- Spirito, obbedisci a questo scettro! /

Nemesi:
- Tace sempre. Non è del nostro ordine. / Appartiene ad un altro potere.
Mortale, / la tua ricerca è vana /

Manfred:
- Odimi, odimi, Astarte, / amata, parlami!
Tanto ho sofferto / e soffro ancora tanto. Guardami /
La tua fossa non ti ha mutato tanto / quant'io son mutato per te. /
Troppo mi amasti, come io ti amai. /
Non eravamo fatti per torturarci così, / quantunque fosse il più empio dei peccati / amarci come noi ci amammo ... /
Dimmi che tu non mi detesti ... /
Che io sconto il castigo per entrambi, / che tu sarai del numero beato, / e io morrò ... Perché finora tutto / quel che odio cospira a incatenarmi / all'esistenza, a una vita che mi esclude / dall'immortalità, dove il futuro / è simile al passato.
Non ho tregua. /
Non so che cosa chiedere o cercare. /
Sento soltanto quello che tu sei / e io sono. Ma, prima di morire / vorrei udire di nuovo quella voce / che era la mia musica. /





Parlami!
Ti ho invocato nelle notti / serene, ho spaventato gli uccelli / addormentati tra i silenziosi rami, / per chiamare te ... /
Ho risvegliato i lupi montani / ho appreso alle caverne a riecheggiare / invano il nome tuo adorato; tutto / rispose, tranne la tua voce.

Parlami! /
Ho errato sulla terra e non ho mai / trovato a te l'uguale.

Parlami! /
T'ho cercato tra le stelle a venire, / ho contemplato il cielo inutilmente, / senza trovarti mai.
Parlami!
Guarda, / i demoni a me attorno, hanno pietà / di me che non li temo ed ho pietà / per te soltanto.

Parlami!
Sdegnata, / se vuoi, ma parlami! ...
Dimmi / non so che cosa, ma che io ti senta / una volta ancora ... /

Fantasma d'Astarte:
- Manfredi! /

Manfred:
- Parla, continua! Io vivo in questo suono. / È la tua voce. /

Fantasma d'Astarte:
- Manfredi; domani avranno termine / le tue sventure terrene. Addio. /

Manfred:
- Ancora una parola: ho il tuo perdono? /

Fantasma d'Astarte:
- Addio. /

Manfred:
- Dimmi: ci rivedremo ancora? /

Fantasma d'Astarte:
- Addio. /

Manfred:
- ... Pietà ... Dimmi che m'ami. /

Fantasma d'Astarte:
- Manfredi! / /

(Glaciale come pervenuto, il Fantasma d'Astarte scompare)



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[Lord George Gordon Byron - Schumann, Manfred (Versio italica, riduzione, interpretazione di Carmelo Bene. Con la partecipazione di Lydia Mancinelli. Orchestra e Coro del Teatro alla Scala. 1980. Abstract].






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