domenica 20 febbraio 2011

κατάβασις-Orfeo-ed-Euridice-Contributi.

Gustave Moreau, Orphée, 1865, tableau, huile sur bois, peinture à l'huile
Paris, Musée d'Orsay. 
(Particolare testa di Euridice) (1)


Contributi a Losfeld

(a cura di E.a.L.)

Sguardi Incrociati.

Molecole del Sentire.

Il Mito di Euridice nella Contemporaneità.

Vibrazioni di una Naumachìa dell'Anima.



Alda Merini

La Presenza di Orfeo (2)

A Paolo Bonomini

Non ti preparerò col mio mostrarmiti
ad una confidenza limitata,
ma perché nel toccarmi la tua mano
non abbia una memoria di presagi,
giacerò nell’informe
fusa io stessa, sciolta dentro il buio,
per quanto possa, elaborata e viva,
ridivenire caos...

Orfeo novello, amico dell’essenza,
modulerai di nuovo dalla cetra
la figura nascente di me stessa.

Sarai alle soglie piano e divinante
di un mistero assoluto di silenzio,
ignorando i miei limiti di un tempo,
godrai il possesso della sola assenza.

Allora, concretandomi in un primo
accenno di presenza,
sarò un ramo fiorito di consenso,
e poi, trovato un punto di contatto,
ammetterò una timida coscienza
di vita d’animale
e mi dirò che non andrò più oltre,
mentre già mi sviluppi,
sapienza ineluttabile e sicura, //
[p. 15] in un gioco insperato di armonie,
in una conclusione di fanciulla...

Fanciulla: è questo il termine raggiunto?
E per l’addietro non l’ho maturato
E non l’ho poi distrutto
delusa, offesa in ogni volontà?

Che vuol dire fanciulla
se non superamento di coscienza?

Era questo di me che non volevo:
condurmi, trascurando ogni mia forma,
al vertice mortale della vita...

Ma la presenza d’ogni mia sembianza
quale urgenza incalzante di sviluppo,
quale presto proporsi
e più presto risolversi d’enigmi!

E quando poi, dal mio aderire stesso,
la forma scivolò in un altro tempo
di più rare e più estranee conclusioni,
quando del mio “sentirmi” voluttuoso
rimase un’aderenza di dolore,
allora, allora preferii la morte
che ribadisse in me questo possesso.

Ma ci si può avanzare nella vita
mano che regge e fiaccola portata
e ci si può liberamente dare
alle dimenticanze più serene
quando gli anelli multipli di noi
si sciolgano e riprendano in accordo,
quando la garanzia dell’immanenza //
[p. 16] ci fasci di un benessere assoluto.

Così, nelle tue braccia ordinatrici
io mi riverso, minima ed immensa;
dato sereno, dato irrefrenabile,
attività perenne di sviluppo.
(25 febbraio 1949) 

Giovanni Segantini, L'Amore alla Fonte della Vita (1896). (3)



A Giorgio Manganelli
1.
Alda Merini

La Presenza di Orfeo


No te prepararé mostrándome a ti
en una intimidad ilimitada,
para que, al tocar tu mano,
no tenga una memoria de presagios,
yaceré en lo informe
yo misma fundida, derretida en la oscuridad,
para en lo posible, elaborada y viva,
pueda volver caos…
Orfeo, novel amigo de la ausencia,
modularás de nuevo con tu citara
la figura que nace de mi misma.
te hallarás, parsimonioso y adivino,
en el umbral de un misterio absoluto de silencio,
ignorando mis límites de un tiempo,
Gozarás al poseer la sola ausencia.
Entonces, concretándome en un primer
gesto de presencia,
seré una rama florecida de consenso,
y después, encontrando un punto de contacto,
admitiré una tímida conciencia
de vida de animal,
y me diré que ya no iré más allá,
mientras que tú me desarrollas,
sapiencia ineluctable y segura,
en un juego inesperado de armonías
en una conclusión de muchacha…
Muchacha ¿ese es el término alcanzado?
Y por el revés no lo he madurado
¿no lo he destruido después
decepcionada, ofendida en toda voluntad?
¿qué quiere decir muchacha,
sino superación de la conciencia?
Era esto de mí que no quería:
Llevarme, sin preocuparme de ninguna forma,
al vértice mortal de la vida…
¡Mas la presencia de todas mis facciones
es como urgencia que me empuja a crecer,
súbita propuesta
y aún más súbita resolución los enigmas!
Y cuando después, de mi adherencia misma,
la forma resbaló a otro tiempo
de más raras y extrañas conclusiones,
cuando de mi sentir voluptuoso
quede una adherencia de dolor,
entonces, entonces preferiré la muerte
que confirme en mi esta posesión.
Pero podemos avanzar por la vida
mano que sujeta y antorcha en alto
y también podemos dedicarnos
a los olvidos más serenos
cuando nuestros múltiples anillos
se disuelvan y se retomen en acuerdo,
cuando la seguridad de la inmanencia
nos envuelva en un bienestar absoluto.
Así, entre tus brazos ordenadores
yo me vierto, mínima e inmensa;
hecho sereno, hecho irrefrenable
actividad perenne de evolución.

(25 de febrero de 1949)


 

Carmen Consoli, Orfeo. (4)

 

 


NOTE

FONTI LETTERARIE
MERINI. Alda Merini, La presenza di Orfeo. (In Ambrogio Borsani, a cura di, Alda Merini. Il Suono dell'Ombra. Poesie e prose 1953 - 2009, Milano, Mondadori, 2010, pp. 14-16).
Si ha occasione di precisare che nel testo a stampa antologico sopra citato la raccolta dei 22 brani poetici recanti il nome di La presenza di Orfeo è dedicata a Ida Borletti e che l'omonima poesia è dedicata a Paolo Bonomini, non a Giorgio Manganelli.

Si ha modo di offrire una versione in lingua spagnola, ove se ne vuole la dedica al Manganelli. 
http://www.escritorasyescrituras.com/download/aldamerini.pdf

ICONOGRAFIA
MOREAU. Gustave Moreau, Orphée:
 (1313 x 2069)

SEGANTINI. Giovanni Segantini, L'Amore alla Fonte della Vita (1896).


MUSICOLOGIA - VIDEO - NUOVE TENDENZE
CONSOLI. Di Carmen Consoli, Introduzione a Orfeo, ved. 
https://www.youtube.com/watch?v=gSnnxF45ugs














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