venerdì 12 agosto 2011

Εὐριπίδης - Euripides, Aλκηστις - Alkestis - Alceste - Alcestis - Alcesti. Musicologia.

Εὐριπίδης


Aλκηστις

(Ἀνάγκη ?)
(a cura di Giovanni Pititto)



Ich nahm ja Abschied.













Euripides, Aλκηστις. Christoph Willibald Gluck,  Alkestis - Alceste - Alcesti, su libretto di Ranieri de' Calzabigi - Jessye Norman. 
(Da http://www.youtube.com/watch?v=AG-wMqtMb1g&feature=related / Caricato su Youtube da in data 25 luglio 2008. Si ringrazia).



NOTE

Su Frederic Leighton, Hercules Wrestling with Dear for the Body of Alcestis, (1869-71), Ved. Home page

Per il video su Christoph Willibald Gluck,  Alcesti, su libretto di Ranieri de' Calzabigi, nell'interpretazione di Jessye Norman: Fondamentale nella riforma gluckiana dell'Opera dopo l'Orfeo ed Euridice, venne presentata al Burgtheater di Vienna il 26 dicembre 1767. - Jessye Norman sings: The wonderful long lines of Gluck, served by the wonderful breath, diction, and vocal tones of Norman in "Ah malgré moi" (act 2) and "Ah divinités implacables" (act 3) - (Chicago, 1990).
(Da
http://www.youtube.com/watch?v=AG-wMqtMb1g&feature=related / Caricato su Youtube da in data 25 luglio 2008. Si ringrazia).




Gluck - Orphée et Euridice (Bisanti)
http://youtu.be/sZFAoq8Gut8
[Caricato su youtube da  in data 16/gen/2012 = si ringrazia]

***

APPARATI

Claudio Gallico
Manifesto della riforma:
la dedica d’Alceste

Nel testo della lettera dedicatoria firmata da Cristoforo Gluck e posta all’inizio della partitura a stampa di Alceste, 1769 (prima rappresentazione 1767), sono riuniti in veloce riassunto i criteri che hanno ispirato il maestro nella composizione dell’opera. Ciò che ha reso celebre questa prosa introduttiva è il fatto che essa accoglie il compendio dei più vitali principi che guidano le aspirazioni di riforma dell’opera seria italiana, durante la seconda metà del Settecento. Essi riguardano– è Gluck che scrive, giovandosi evidentemente dell’assistenza di Ranieri de’ Calzabigi – la struttura della partitura; coinvolgono naturalmente la parte letteraria; non affrontano l’insieme largo e vario dei coefficienti che determinano la qualità dello spettacolo operistico in atto, dalla scenografia alla illuminotecnica, dalla pratica esecutiva sonora alla gestualità, per non citare che gli elementi più palpabili e determinanti. Eppure è indubbio che molti abbisognassero di correzioni.
letterati e musicisti. Questa è di certo la marca principale della prassi operistica nel Settecento pieno: un lirismo canoro d’altissima seduzione, effuso a scapito dei valori letterari drammaturgici. Nel conto, a tratti, entrano pure le esagerazioni di inscenature sfarzose, stupefacenti, che dell’opera coglievano soltanto i pretesti spettacolari, soffocando gli altri aspetti (questa tentazione è ricorrente nella storia del teatro melodrammatico).

Anzitutto la “decadenza” precedente è considerata un effetto anche dello strapotere dei cantanti e del relativo servilismo di comportamenti sguaiati o bizzarri di frazioni del pubblico.
Lamentevoli erano pure gli spregiudicati metodi di produzione e di ri-produzione degli spettacoli. E censurabili ancora certi
Gluck interviene dunque sulla confezione del monumento scritto, della partitura. Non gli spettava altro. Ma ciò comporta una consistente limitazione al processo di riforma di una specie di spettacolo, che è la più complessa, composita, è frutto di cooperazioni disparate e professionalità diverse, le quali per certi aspetti si trovano ad agire in contraddizione fra loro.
E assolutamente necessario, come sempre è, collocare questo episodio nel disegno della storia. Solamente inquadrato nel decorso delle vicende del melodramma settecentesco esso prende i suoi giusti e proporzionati contorni, esso rivela i suoi misurati effetti.
La dedica di Alceste non è un decalogo di prescrizioni che posseggano validità assoluta permanente; essa cala in una situazione ben determinata e circostanziata. Estende la sua efficacia per qualche lustro, e lungo una fascia di produttività operistica particolarmente mirata: d’una teatralità d’alto rango, e con posizione europea centrale. (Sarà questa collocazione saliente a produrre un forte effetto pubblicitario, e una risonanza teorica e metodica, probabilmente sproporzionata alle dimensioni e alla portata pratica di queste isole emergenti nel grande mare dell’esperienza melodrammatica ordinaria).
Inoltre, come è risaputo, essa non viene dal nulla. La prima osservazione che si può fare è che la stesura linguistica della dedica ricalca il lessico usato da quei critici e saggisti settecenteschi, i quali intorno ai problemi dell’opera in musica hanno tenuto acceso un produttivo dibattito teorico. Il succo ideologico del manifesto raccoglie le migliori ambizioni di coloro che su quell’argomento si erano impegnati in precedenti discussioni e teorizzazioni, e censure dell’esistente.
testo di base. Ma la linea critica e implicitamente riformatrice parte da più lontano, da Ludovico Antonio Muratori, da Pier Jacopo Martello, da Benedetto Marcello. (La condizione musicale induce a rincarare quelle critiche di cui era bersaglio più generalmente il teatro di parole, il teatro in generale). Tante sentenze e tante voci: quella severa e radicale di Muratori, quella esperta e ironica di Martello, quella satirica e paradossalmente prescrittiva di Marcello, e le altre.
Segnatamente va rammentato il Saggio sopra l’opera in musica, prima stesura breve 1755, di Francesco Algarotti, un articolato

Nel conto entra poi il personale discorso culturale di Calzabigi, vivido benché segnato da contraddizioni, a far tempo dalla Dissertazione su le Poesie del signor Abate P. Metastasio, 1755, e da La Lulliade o I Buffi italiani scacciati da Parigi, poema eroicomico, 1754-89. (Calzabigi firma nell’edizione d’Alceste che conosciamo una sua dedica all’imperatrice Maria Teresa e l’affianca alla dedica di Gluck al di lei figlio Pietro Leopoldo). Calzabigi, un irregolare della cultura, un librettista, un operatore teatrale di matrice illuministica, il quale accoglie e riporta gl’impulsi più vivi del movimento di restaurazione drammatica dell’opera. E vi entrano le esperienze anteriori di Gluck, e particolarmente Orfeo ed Euridice, 1762, che della frequentazione di Calzabigi è un altro frutto.
La situazione che si voleva correggere è abbastanza conosciuta. D’altronde risulta bene dalla lettura dei criteri stessi, e di tutta la letteratura contemporanea.

Ma anche a questo proposito, un’avvertenza. Al fine di accostarsi con migliore lucidità di giudizio alla sostanza di quelle cose è
C’è il momento della formazione della partitura, quella che ritroviamo compendiata in quegli esigui monumenti cartacei che sono i libri, a mano o a stampa (qui non è rilevante il fatto, peraltro notevolissimo, che le partiture, di rappresentazione in rappresentazione, subivano modificazioni e contraffazioni).

I libri offrono, per dir così, un’immagine ridotta e cristallizzata dell’oggetto che portano. E c’è difatti il momento pratico della produzione in scena, e della fruizione pubblica. Qui, attorno alla cosa scritta si affastella

Gli emendamenti proposti e realizzati dall’accoppiata Calzabigi-Gluck mirano soltanto al primo di quei livelli, come s’è detto: a riformare la struttura delle partiture. Il loro rispettivo intervento, ideologico e letterario da un lato, formativo e musicale dall’altro, presuppone effetti disposti ai più alti strati della società civile, della cultura, della funzione teatrale e musicale: Vienna, dediche imperiali e granducali; ideologia illuministica; posizione accademica e istituzionale di vertice, in Europa. La volontà di dignificazione che investe in quel tempo la fase di confezione dell’opera non è esplicitamente estesa alla fase della produzione e della offerta al pubblico. Ma le disponibilità finanziarie, la cornice culturale, il decoro sociale potevano parere agli autori di Alceste garanzie del corretto uso della partitura nella trasposizione sonora e spettacolare.

Si sa quale poteva essere invece il costume teatrale corrente. «Un privato o una compagnia iniziano ad allestire un’Opera per il periodo di Carnevale. Fanno venire da diverse città d’Italia cantanti e ballerini che, arrivando all’appuntamento da strade differenti, si trovano riuniti in una compagnia senza essersi mai visti né conosciuti. Si chiama un maestro di cappella da Napoli o da Bologna, che sono le migliori scuole di musica d’Italia. Arriva all’incirca un mese prima del 26 dicembre, data d’inizio dello spettacolo. Gli si assegna il lavoro che è stato scelto, egli compone 25 o 26 arie con accompagnamenti ed ecco confezionata l’opera, poiché il recitativo non costa che la fatica di scriverlo in musica [...] Un maestro di cappella arriva con una quarantina o una cinquantina di arie già fatte, composte nei momenti di ispirazione, che adatta alle parole per quanto è possibile; e quando queste non possono assolutamente essere adattate alla musica loro destinata, ne scrive altre che vi si adattino alla meno peggio [...] Sua unica cura è di adattare l’aria al gusto ed alla voce di chi deve cantare».

Questa testimonianza di Daniel Josse de Villeneuve nella Lettre sur le Mécanisme de l’Opera Italien, 1756, anche spogliata dai paradossi caricaturali e probabilmente diffamatori, rimane un disegno pittoresco e sconnesso, valido per la generalità dei casi ordinari.

Un aneddoto illuminante coinvolge il libretto stesso di Alceste, e sembra ironia della sorte. Nel 1768 il Teatro Ducale di Milano volle far musicare il libretto di Alceste da Pier Alessandro Guglielmi. Il conte Antonio Greppi pregò Calzabigi di consentire che Giuseppe Parini rimaneggiasse il poema «per accomodarlo alle presenti inevitabili circostanze del nostro teatro». Garbato ma perentorio, il poeta respinse tale proposta, con una lettera di grande vigore polemico, concettuale e storico, del 6 aprile 1768. In questo messaggio egli ripercorre con notevole rigore la trama del suo pensiero e della sua opera; spande sarcastiche critiche sui metastasiani; ripropone la propria stima per Gluck; disprezza quei compositori succubi «del genio depravatissimo dei signori Virtuosi»; esalta il valore del dramma musicale. Ma la lezione non fu accettata. Calzabigi, pressato, cedette, e poco dopo acconsentì al «barbaro governo che fanno adesso in Italia alle produzioni teatrali più sensate, a solo motivo di tirarle alla ridicola durata di cinque ore e di poter cenare mentre si rappresentano». Per la cronaca, fu un insuccesso. Amareggiato Calzabigi, e ostile a Parini. Ancora dieci anni dopo, per una ripresa di Alceste pur con la musica di Gluck a Bologna, egli produsse messaggi epistolari notevoli, circostanziati, evocando i meriti della propria azione di drammaturgo, e anche, a Vienna, di regista e inscenatore coerente.

La vocazione drammatica originale sembra dunque destinata ad essere sopraffatta dalle convenzioni, dal tradizionalismo, dalla pigrizia intellettuale. In realtà essa è affrontata con moventi disparati, avversi per quel dissidio di tendenze, versanti, applicazioni che formò il gorgo entro cui circola costantemente la storia dell’opera: il decoro dell’arte; la funzione rappresentativa; l’apparato produttivo e gestionale; la fruizione pubblica.

Come segno positivo, piace citare i programmi di Parma degli anni 1759-60.

Allora la triade Du Tillot, Frugoni, Traetta, corroborata da vocalisti italiani, orchestra parmigiana, specialisti e maestranze

Il caso di Parma è noto, anche se non ancora compiutamente esplorato in sé e soprattutto riguardo a ciò che avvenne dopo.
L’indirizzo generale delle due linee riformatrici, a Parma e Vienna, è il medesimo. A dirla con estrema brevità, vige sostanzialmente l’intento di moderare gli eccessi, rispettivamente canori e coreutica, delle due scuole nazionali operistiche preminenti, quella italiana e quella francese; e contemperarne poi le qualità, il gusto rispettivo, in armonioso equilibrio d’effetti. Il tutto con il supporto d’un libretto sfrondato da superfluità ed esagerazioni, al quale la musica si congiunga, senza prevaricare a sua volta con troppi formalismi strutturali o seduzioni canore. Acuto l’interesse portato alla declamazione della poesia. Miraggio di relazioni ben bilanciate fra le componenti, concorrenti tutte a una valida dimostrazione del dramma.

Vale ribadire che questa non fu la strada maestra lungo la quale avanzerà la storia maggiore del melodramma italiano in Italia verso il cadere del secolo e gli inizi del secolo XIX; anche se certe postulazioni di principio si rivelano omologhe. Ma è una linea, benché perseguita soprattutto da musicisti italiani – Cherubini, Spontini – fruttuosa a estensione europea, come attesta la carriera di quei musicisti. Alla lontana diverrà influente in Francia, in Germania.

Intanto la spallata che colpì l’opera seria, restata fino allora cristallizzata nello stampo metastasiano, fu nondimeno demolitrice.
La nuova morfologia della partitura è proposta in chiaro nel manifesto del 1769. E poiché i vari commi partono dalla censura

Ill. Frontespizio dello spartito della versione francese di Alceste in una edizione ottocentesca. //


Gluck "Alceste" Ouverture


[Da: http://www.youtube.com/watch?v=P7YXAEchaJY&feature=related
Caricato da piez49 in data 25/feb/2011: aus der CD "Gluck und die Hofmusik in Zweibrücken". Zahlreiche Ersteinspielungen von Komponisten, die im 18.Jahrhundert am Zweibrücker Hof tätig waren. Si ringrazia]



Sylvia Sass "Ah malgre moi" Alceste

[Da: http://www.youtube.com/watch?v=TDt2lOyL8EQ&feature=related
- Caricato da sylviasasslives in data 05/set/2010
- Her legendary performance as Gluck's heroine, Brussels 1982.
Si ringrazia]


GIZZI. Barbara Gizzi, Il "cieco amore" di Alcesti. Variazioni di un mito e riforma del melodramma, in: Filologia e forme letterarie. Studi offerti a F. Della Corte, Urbino, Università degli Studi, 1987, vol. V, pp. 79-89. pp. 79-89. (Si desume da:
PDF] Il «cieco amore» di Alcesti. Variazioni di un mito e riforma del ... alla posizione web: www.disp.let.uniroma1.it/fileservices/filesDISP/19_GIZZI.pdf . Si ringrazia).















"Barbara Gizzi dottore di ricerca in Italianistica, docente, si occupa di letteratura del Settecento e librettistica; ha pubblicato saggi su Goldoni, Metastasio, sull’opera buffa. Si occupa da qualche tempo di onomastica letteraria.
Autrice radiofonica e televisiva, da alcuni anni impegnata in programmi educativi per stranieri per Rai Educational, ha curato dialoghi e traduzioni di serie televisive americane (CSI), è autrice di testi teatrali, regista, ha collaborato come critica teatrale ai quotidiani Il Tempo e Paese Sera, è stata membro nominato dal Ministro della Commissione Prosa del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ha diretto riviste specializzate di spettacolo dal vivo e cinema, ha diretto i Teatri Calabresi Associati, ha condotto seminari di drammaturgia per la Regione Lazio e realizzato il cd “Centoteatri”."
(Note da:
http://www.narrazioni.it/portal/index.php/i-docenti)

Il Curatore di Losfeld molto ringrazia la D.ssa Barbara Gizzi per la gentile concessione alla pubblicazione del proprio studio in questo luogo web. Particolarmente per le espressioni che l'accompagnano: Credo che quanto scriviamo, pensiamo, immaginiamo vada sempre condiviso... (Barbara Gizzi , e-mail 24.08.11).



Christoph Willibald Gluck - Wilhelm Furtwangler, Alceste - Alcestes, Ouverture.

Christoph Willibald Gluck - Wilhelm Furtwangler, Alceste - Alcestes, Ouverture.
Overtura de la ópera "Alceste" (ó Alcestes) de Christoph Willibald Gluck, estrenada en 1779
(la versión francesa que disponemos a continuación y en 1767 la primera versión)
Director: Wilhelm Furtwangler - Orquesta: Filarmónica de Berlín, 1952
[Da: http://www.youtube.com/watch?v=utkS1mZmnHU
 - Caricato da eduardocatamarca in data 11/mag/2009.
Si ringrazia]



BIBLIOGRAFIA

Christoph Willibald Gluck

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1948.  Della Corte, Andrea, Gluck e i suoi tempi / Andrea Della Corte, Firenze : Sansoni, 1948 - Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\RAV\0192375]

1946.  Einstein, Alfred, Gluck : la vita, le opere / Alfredo Einstein ; traduzione di Edoardo Roggeri
Milano : Fratelli Bocca, 1946 - Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\LO1\0414313]

1946.  Einstein, Alfred, Gluck : La vita. Le opere. Traduzione [dalla versione inglese] di Edoardo Roggeri, Milano : F. Lli Bocca, 1946 - Monografia - Musica a stampa [IT\ICCU\CUB\0251821]

1942.  Della Corte, Andrea, Cristoforo W. Gluck / Andrea Della Corte, Torino : Edizioni Arione, 1942 - Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\PAR\0406433]

1941.  Gerber, Rudolf, Christoph Willibald Ritter von Gluck / von Rudolf Gerber Professor an der Universität Gießen, Potsdam : Akademische Verlagsgesellschaft Uthenaion, ©1941 - Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\LO1\0384918] 

1941.  Landormy, Paul, Gluck / Paul Landormy, \Paris! : Gallimard, \1941! - Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\RAV\0112438]


1940.  Mantovani, Tancredi, Cristoforo Gluck / Tancredi Mantovani, Milano : Bietti, 1940 - Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\RAV\0068687]

1936.  Einstein, Alfred, Gluck / by Alfred Einstein ; translated by Eric Blom
London : Dent & Sons ; New York : Dutton and Co., 1936 - Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\BVE\0300530]

1925.  Humiston, William H.
Gluck / by William H. Humiston
New York : Breitkopf, ©1925 - Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\CFI\0587616]

1925.  Haas, Robert Maria
Gluck und Durazzo im Burgtheater : (die Opera Comique in Wien) / Robert Haas
Zürich : Amalthea, 1925 - Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\LO1\0377098]

1924.  Scuderi, Gaspare
C. Gluck: *Orfeo : guida attraverso il dramma e la musica / a cura di Gaspare Scuderi
Milano : Bottega di poesia, 1924 - Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\RAV\0302595]


1924.  Scuderi, Gaspare
Orfeo di Cristoforo Gluck : guida attraverso il dramma e la musica / Gaspare Scuderi
Milano : Bottega di poesia, 1924 - Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\LO1\0484393]

1921.  Arend, Max
Gluck : Eine Biographie / von Max Arend
Berlin : Schuster & Loeffler, 1921 - Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\LO1\0391994]

1914.  Mantovani, Tancredi
Cristoforo Gluck / Tancredi Mantovani
Genova : A. F. Formiggini, 1914 - Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\RAV\0136789]

1914.  Ferrettini, Ernesto
Cristoforo W. Gluck / Ernesto Ferrettini
Torino : La riforma musicale, 1914 - Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\LO1\0362700]

1910.  Tiersot, Julien
Gluck / par Julien Tiersot
Paris : Félix Alcan, 1910 - Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\TO0\0138207]


1904.  Thematisches Verzeichnis der Werke von Chr. W. v. Gluck (1714-1787) / hrsg. von Alfred Wotquenne ; deutsche übersetzung
von Josef Liebeskind
Leipzig : Breitkopf & Härtel, 1904 - Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\LO1\0531667]

1882.  Barbedette, Hippolyte <1827-1901>
Gluck : sa vie, son système et ses oeuvres / par H. Barbedette
Paris : Heugel et fils, 1882
Fa parte di: Le menestrel : journal de musique - Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\LO1\0392867]

1878.  Jullien, Adolphe
La cour et l'Opéra sous Louis 16. : Marie-Antoinette et Sacchini, Salieri, Favart et Gluck : d'après des documents inédits

conservés aux Archives de l'État et a l'Opéra / Adolphe Jullien
Paris : Librairie Académique Didier et C.ie, 1878 - Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\LO1\0356432]

1875.  Desnoiresterres, Gustave
Gluck et Piccinni : 1774-1880 / par Gustave Desnoiresterres
Paris : Didier et C., 1875 - Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\IEI\0137931]

1872.  Desnoiresterres, Gustave
Gluck et Piccinni : 1774-1800 / par Gustave Desnoiresterres
Paris : Didier, 1872 - Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\LO1\0360583]

1870.  Nohl, Ludwig
Gluck und Wagner : Ueber die Entwicklung des Musikdramas / von Ludwig Nohl
Munchen : Louis Finsterlin, 1870 - Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\LO1\0435161]

1870.  Gluck, Christoph Willibald
Lettres / de Gluck et de Weber ; publiées par M. L. Nohl professeur a l'Universiré de Munich ; traduites par Guy de Charnacé :

ouvrage orné de portraits et d'autographes
Paris : Henri Plon, 1870 - Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\LO1\0360124]

 1854.  Schmid, Anton
Christoph Willibald Ritter von Gluck : Dessen Leben und tonkünstlerisches Wirken : Ein biographisch-ästhetischer Versuch und

ein Beitrag zur Geschichte der dramatischen Musik in der zweiten Hälfte des siebenzehnten Jahrhunderts / von Anton Schmid
Leipzig : F. Fleischer, 1854 - Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\LO1\0377990]

1827.  Bridi, Giuseppe, Brevi notizie intorno ad alcuni più celebri compositori di musica cenni sullo stato presente del canto italiano, Rovereto : per Luigi Marchesani I.R. stampatore, 1827 - Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\LO1E\038793] 

1906.  Moréas, Jean
Paysages et sentiments / Jean Moreas
Paris : E. Sansot, 1906 - Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\LO1\0337872]

1906.  Udine, Jean : d'
Gluck : biographie critique / Jean D'Udine
Paris : Renouard-Laurens, [1906?] - Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\SBL\0685484] 
1940.  Moser, Hans Joachim, Christoph Willibald Gluck : die Leistung, der Mann, das Vermachtnis / Hans Joachim Moser, Stuttgart : Cotta'sche Buchhandlung Nachfolger, 1940 - Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\LO1\0381529] 
1774 / Christoph Willibald Gluck, Paris : Premieres loges, 1999 [Fa parte di: L'Avant-scene opera] - Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\NAP\0218210]

1998. Tocchini, Gerardo, I fratelli d'Orfeo : Gluck e il teatro musicale massonico tra Vienna e Parigi / Gerardo Tocchini, Firenze : L. S. Olschki, 1998 - Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\CFI\0408752]

1998. Calzabigi, Ranieri : de, Orfeo ed Euridice : azione drammatica in tre atti / \libretto di! Ranieri de' Calzabigi ; musica di Christoph Willibald Gluck \Napoli! : Teatro di San Carlo, \1998? - Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\NAP\0199015]

 1996.  Quinault, Philippe <1635-1688> 1: Armide : dramma eroico in cinque atti / musica di Christoph Willibald Gluck ; libretto di Philippe Quinault \Milano! : Edizioni del Teatro alla Scala, \1996! [Fa parte di: Stagione 1996/97 / Teatro alla Scala] - Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\MIL\0327496]

1995.  Howard, Patricia, Gluck : an eighteenth-century portrait in letters and documents / Patricia Howard, Oxford : Clarendon, c1995 - Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\LO1\0355453]

1995.  Grossegger, Elisabeth, Gluck und d'Afflisio : ein Beitrag zur Geschichte der Verpachtung des Burgtheaters, 1765/67-1770 : Festgabe der Kommission für
Theatergeschichte zum 75. Geburtstag von Margret Dietrich / Elisabeth Grossegger, Wien : Österreichische Akademie der Wissenschaften, 1995 - Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\TO0\0343124]

1995.  Martina, Alessandra, Orfeo-Orphee di Gluck : storia della trasmissione e della recezione / Alessandra Martina, Firenze : Passigli, c1995 - Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\UM1\0023382]

1994.  Petrobelli, Pierluigi, Music in the theater : essays on Verdi and other composers / Luigi Petrobelli ; with translations by Roger Parker, Princeton : Princeton University Press, c1994 - Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\MIL\0260957]

1992. Iphigénie en Tauride : tragédie-opéra in quattro atti / libretto di Nicolas-Francois Guillard ; musica di Christoph
Willibald Gluck [Milano! : Edizioni del Teatro alla Scala, ©1992 - Fa parte di: Stagione lirica 1991-92 / Ente Autonomo Teatro alla Scala] - Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\LO1\0545530]

1991.  Armellini, Mario <1962- >, Le due Armide : metamorfosi estetiche e drammaturgiche da Lully a Gluck / Mario Armellini, Firenze : Passigli, 1991 - Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\LO1\0073633]

1991.  Mecarelli, Paola, Le feste di Apollo : conclusioni di un impegno riformistico a Parma / Paola Mecarelli - Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\LO1\0065851]

1991.  Brown, Bruce Alan, Gluck and the French Theatre in Vienna / Bruce Alan Brown, Oxford : Clarendon Press, 1991 - Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\LO1\0077082]

1989.  Pozzoli, Barbara Eleonora, Dell'alma amato oggetto : gli affetti nell'"Orfeo ed Euridice" di Gluck e Calzabigi / Barbara Eleonora Pozzoli, Milano : Amici della Scala, 1989 [Fa parte di: Musica e teatro : quaderni degli Amici della Scala : semestrale di ricerca scientifica] - Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\RAV\0101004]

1989.  Kongressbericht Gluck in Wien : Wien, 12.-16. November 1987 / herausgegeben von Gerhard Croll und Monika Woitas, Kassel °etc.! : Barenreiter, c 1989 - Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\LO1\0093965]

1987.  Calzabigi, Ranieri : de, Alceste : dramma lirico in tre atti / libretto di Ranieri de' Calzabigi ; musica di Christoph Willibald Gluck, [Milano] : Edizioni del Teatro alla Scala, stampa 1987 [Fa parte di: Stagione 1986-87 / Ente Autonomo Teatro alla Scala] - Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\LO1\0548065]

1987.  Calzabigi, Ranieri : de, Alceste : tragedia in tre atti / di Raniero de' Calzabigi ; musica di Christoph Willibald Gluck, Genova : Teatro Comunale dell'Opera di Genova, [1987], [Fa parte di: Stagione lirica 1987 / Ente Autonomo Teatro Comunale dell'Opera di Genova] - Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\LIG\0050205]

1987.  Howard, Patricia, Christoph Willibald Gluck : a guide to research / Patricia Howard, New York \ecc.! : Garland, 1987 - Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\CFI\0065817]

1987.  Mioli, Piero, Invito all'ascolto di Christoph Willibald Gluck / Piero Mioli, Milano : Mursia, ©1987 - Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\CFI\0109762]

1987.  Orfeo ed Euridice : azione drammatica in tre atti / di Ranieri de' Calzabigi ; musica di Christoph Willibald Gluck, Parma : Grafiche Step, stampa 1987 [Fa parte di: Stagione lirica 1986-1987 / Teatro Regio, citta di Parma ; [a cura di Claudio Del Monte e Vincenzo Raffaele Segreto] - Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\MIL\0295029]

1987.  Stagione lirica 1987 : \Alceste : tragedia in tre atti / di Raniero de' Calzabigi ; musica di Christoph Willibald Gluck, Kassel [etc.] : Barenreiter, [1987] - Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\LO1\0434522]
della situazione vigente da rettificare, essi ce ne procurano una sommaria pittura. Si propone Gluck di correggere le corruzioni provocate da abusi di cantanti e acquiescenza di maestri: e descrive le più deformanti. Vuoi connettere la sinfonia di apertura e il oncerto strumentale al disegno affettivo del dramma, e attenuare la usuale divaricazione formale tra aria e recitativo. Servire la poesia; non interrompere l’azione; eliminare superfluità e ridondanze. Ma la lettura d’un testo che la storiografia e l’estetica del melodramma hanno elevato a rango esemplare per i concetti e per il lessico, a pietra miliare, a monumento, è necessaria infine.
 
sceniche francesi: limpido simmetrico modello della successiva triade viennese Durazzo, Calzabigi, Gluck.
quel variopinto ventaglio di interventi che conducono lo spettacolo alla sua realizzazione. Area di preoccupanti compromessi. In quel punto anche il pubblico compie una funzione, sia condizionando in vario modo gli operatori con le sue aspettative e le sue voglie edonistiche e ludiche, sia rappresentando se stesso nella circolare malia dell’evento spettacolare.
indispensabile fare chiarezza sui due livelli ai quali si colloca, e nondirado si divarica, la questione del melodramma, e del melodramma settecentesco.
_______________
...  Borra, Domenico, La pietra di paragone: Gluck: Orfeo ed Euridice / di Domenico Borra - [S.l. : s.n., s.d.! - Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\LO1\0540389]

Di cui:
Livello bibliografico
monografia (69)
Tipo di documento
testo a stampa (68)
musica a stampa (1)

Autore
gluck, christoph willibald (15)
calzabigi, ranieri : de (11)
einstein, alfred (4)
teatro alla scala (4)
gallarati, paolo (3)

Soggetto
gluck, christoph willibald (24)
gluck, christoph willibald . orfeo ed euridice (12)
gluck, christoph willibald - biografia - opere (6)
gluck, christoph willibald. alceste (3)
calzabigi, ranieri : de. orfeo ed euridice (2)
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SOMMARIO

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INDICIZZAZIONE IN CORSO




Progetto LOSFELD:
Nello sfondo, sulla sponda di un Mare nero, riconosco me stesso, una figurina minuscola che pare disegnata col gesso. Questo è il mio posto d'avanguardia, sull'Estremo Limite del Nulla: sull'orlo di quell'Abisso combatto la mia battaglia. (Ernst Jünger)


Ad una Naumachìa di barchette dorate affidiamo Ricordi.


"Godi se il vento ch'entra nel pomario / vi rimena l' ondata della vita: / qui dove affonda un morto / viluppo di memorie, / orto non era, ma reliquario. / Il frullo che tu senti non è un volo, / ma il commuoversi dell'eterno grembo; / vedi che si trasforma questo lembo / di terra solitario in un crogiuolo. / [p.16] Un rovello è di qua dall’erto muro./ Se procedi t’imbatti/ tu forse nel fantasma che ti salva: / si compongono qui le storie, gli atti/ scancellati pel giuoco del futuro./ Cerca una maglia rotta nella rete/ che ci stringe, tu balza fuori, fuggi!/ va, per te l’ho pregato, - ora la sete/ mi sarà lieve, meno acre la ruggine…"
(Eugenio Montale, Ossi di Seppia - In Limine, Mondadori, XV Ediz., 1962 [s.l.st.], pp. 14-16).

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